martedì 26 novembre 2013

Bologna-Inter 1-1

Difficile commentare una partita vista in tv da lontano, bevendo birra e sparando cazzate con gli amici di Milano Interista, in cui più che "vedere" si immaginavano sagomine chiare (i nostri) e sagomine scure (i loro) che andavano avanti e indietro tipo vecchia playstation. Neppure mi viene in aiuto la lettura di qualche bibbia sportiva (gazzetta o altro) che oggi proprio non ne ho avuto il tempo. Almeno avrei potuto provare a scimmiottare qualcuno della carta stampata scrivendo "bravo quello .... scarso quell'altro ... ma lo schema ... ma la sostituzione". Invece no. Fin qui, da quando mi sono messo di impegno a scrivere qualcosa su questo blog dopo ogni partita, ho provato a farlo "prima" di leggere la gazza e i vari altri commenti. Qualche volta ho scritto dopo aver riguardato le azioni salienti in tv a tarda notte, ma mai dopo aver letto i giornali. E questa volta non farò eccezione. Ho visto la partita col binocolo, non ho rivisto nulla in tv e non ho avuto tempo di leggere i giornali. Quindi vado a memoria e di fantasia. Più che un resoconto della partita sarà  verosimilmente un resoconto della serata al bar.
Ordunque, abbiamo iniziato con buon piglio, da squadra che si sente superiore e che vuole dimostrarlo subito. Anche "noi", intesi come quelli che guardavano la partita, eravamo belli tonici. Giravano birra, panini e ottimismo. A poco dall'inizio (uno, due minuti, cinque ... boh) il più vispo dei nostri due algerini viene ammonito per un fallo che a velocità reale sembra un crimine contro l'umanità mentre al replay si rivela essere un normalissimo contrasto da uomini veri in cui, semplicemente, il nostro ha la meglio. Fallo ci stava, cartellino no. Male. Il poverino giocherà i restanti 80 e passa minuti col freno a mano tirato. Così almeno pensiamo tutti. E invece no. Passano una manciata di minuti e sempre lui, che forse non aveva capito di essere stato già ammonito, cerca di fermare un contropiede avversario con un fallo che ha tutti i requisiti che servono e bastano: volontario, tattico e stupido (almeno l'avesse fermato per davvero ....). Tutti i nostri nei paraggi si fermano stupiti per un nanosecondo in attesa dell'inevitabile secondo giallo e invece l'arbitro crudele e beffardo non fa una piega e da il vantaggio, passaggio all'uomo smarcato (Kone), tiro e gol. Prima uscita del Bologna fuori dalla sua metà campo e siamo sotto uno a zero. Abituati ad arbitraggi non sempre teneri nei nostri confronti ci aspettiamo che Banti convalidi il gol e faccia vedere il rosso a Taider. Invece assegna solo il gol e ammonisce un omino scuro per proteste. Il mondo è strano e gli arbitri lo sono ancor di più. Vabbè, meglio così, manca tanto, si recupera, pensiamo tutti sospirando di sollievo. C'è infatti una buona reazione. Gli omini bianchi sono quasi costantemente sulla parte destra del teleschermo. Gli omini scuri spazzano come possono e ci provano solamente in contropiede. Poco dopo l'omino che al replay si rivelerà essere Palacio (ussignur quanto è stanco .... diamogli una mano per cortesia) si mangia un gol solo davanti a Curci, il quale stasera per la prima volta da quando è iniziato il campionato si ricorda di essere un portiere professionista. Si rompe Nagatomo. Entra tra grida di scherno il grande Alvaro Pereira (8 milioni? 10? Grazie Branca anche per questo). Ancora Palacio, prima dello scadere, sbaglia un colpo di testa mandando fuori di poco. E noi al bar nell'intervallo si commenta che insomma ... ci vuole una seconda punta ... ci vuole Kovacic ... è il momento di Belfodil .. ma invece di Pereira non poteva mettere Zanetti? Insomma, le solite cose  che ci si dice tra noi che siccome andiamo allo stadio fin da bambini sappiamo tutto e gli altri son tutti coglioni.
Inizia il secondo tempo, si riparte come era finito il primo, noi avanti, a sinistra del teleschermo, e il Bologna dietro a fare le barricate. Dopo un po' (10? 12? 15 minuti?) il nostro migliore giocatore (c'è poco da ridere, per il momento è così e sfido chiunque a dimostrare il contrario) El Cicero Jonathan, si smarca sulla destra dell'area di rigore e mira con un tiro forte e teso al tallone di un difensore avversario in modo che il pallone prenda quella minima deviazione tale da farlo infilare nell'angolino spiazzando il portiere. Chi parla di culo non ha capito niente. Era tutto calcolato e solo i veri campioni riescono a mettere a segno questi colpi da biliardo.
Quel che succede dopo è più o meno tutto uguale. Ricordo l'ingresso di due omini bianchi denominati Belfodil e Kovacic in ordine sparso, ricordo un tiro di Rolando Bianchi alla viva il parroco, soprattutto considerando la classe del soggetto, che invece a momenti entrava. E ricordo l'assalto all'arma bianca finale con traversa scheggiata su gran tiro (alla viva il parroco anche quello, per correttezza) di Juan Jesus nel recupero. Tutto questo tra un crampo e l'altro degli omini scuri che ogni tanto si accasciavano in terra tirandosi come matti le gambette.
Una buona Inter? Boh ... francamente non l'ho capito, a me onestamente non è sembrato. Tanto carattere, tanto impegno, un po' di sfiga, ma poco altro. Soprattutto qualche brocco sopravvalutato di troppo in campo e forse poco coraggio da parte di Mazzarri. Le due punte forse si potevano inserire prima. Onestamente queste partite una squadra che punta alla champions le deve vincere.
Diciamo che il terzo posto resta possibile ma molto molto difficile (oddio .... secondo me il Napoli del salumiere finisce dietro, stiamo a vedere). Siamo ragionevolmente da quarto/quinto. Però abbiamo dei giovani fortissimi che, quando li avremo venduti all'estero per un pacchetto di noccioline, sicuramente esploderanno.
A tal proposito al nostro nuovo presidente:
menyambut Presiden, cobalah untuk tidak melakukan hal-hal bodoh.

Per chi volesse approfondire: http://www.lexicool.com/imparare-indonesiano-cd-rom.asp

Enrico

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